In Crimea continuano le violazioni dei diritti umani, quali tortura, rimozione forzata di persone dai territori occupati e abusi perpetrati dalle forze dell’ordine, ha affermato Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, in una relazione intermedia presentata al Segretario generale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica autonoma di Crimea e nella città di Sebastopoli. Secondo quanto affermato nella relazione, inoltre, nessuna delle denunce documentate presentate ai tribunali dalle vittime ha portato all’identificazione di un responsabile. Sotto accusa, da parte del Crimean Human Rights Group, anche le condizioni di detenzione in Crimea, tali da comportare trattamenti inumani o degradanti dei detenuti.
I trasferimenti di detenuti dal territorio occupato al territorio della Potenza occupante continuano a violare il divieto di trasferimenti forzati individuali o di massa, nonché di espulsioni di persone protette, ha affermato poi Bachelet, secondo la quale la Federazione russa non avrebbe rispettato gli obblighi previsti in quanto potenza occupante, continuando di fatto ad applicare la propria legislazione penale in Crimea.
Tali affermazioni fanno seguito alla divulgazione del comunicato stampa UN GA12241, in data 20 febbraio 2020, dal titolo Concerned about Ongoing Militarization of Crimea, Human Rights Violations in Eastern Ukraine, Speakers Tell General Assembly Minsk Agreements Must Be Fully Implemented.