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I was my husband: lo straordinario successo del progetto di Valter Darbe e Tiziana Montaldo

Miglior talento dell’anno 2021, miglior fotografo in ambito editoriale 2021, 15 premi in totale di cui 7 Gold Awards, 2 Silver e 1 Bronze Awards conseguiti in tre fra più rinomati e importanti contest internazionali di fotografia nell’arco di 18 mesi. Questi alcuni dei premi conquistati da Valter Darbe con il libro fotografico “I was my husband”, un progetto di straordinario successo nato nel 2015 e terminato nel 2019.

Valter Darbe racconta che la sua partecipazione agli IPA International Photo Awards, prima di questo progetto, è stata rara, anche perché i contest internazionali prestigiosi non sono molti. Dopo il primo tentativo al MIPA (Malta International Photo Award) nel 2018, nel quale è risultato fra i migliori 25 storyteller, in tutti i successivi concorsi ha conseguito primi premi.

“Non si tratta di immagini e di temi semplici, che possano ridursi a una semplice valutazione estetica”, spiega l’autore. “I was my husband” tratta della condizione delle vedove indiane di cultura induista, donne di tutte le età ed estrazione, che per effetto della morte del marito sono ostracizzate dalla società civile, perché ritenute portatrici di disgrazia e non più utili. Se un uomo muore, specie se la differenza di età con la sua sposa è elevata, la malevola interpretazione dei testi vedici fa ritenere che la colpa sia da ascriversi alla donna. Nella tradizione induista, le donne all’atto delle nozze entrano a far parte della famiglia del marito, alla cui vita sono sostanzialmente votate. Alla sua morte, se non hanno un’utile dote da poter sfruttare, sono considerate un peso, ma soprattutto portatrici di disgrazie, e pertanto vengono depredate dei loro averi e rese non più attraenti per altri uomini: rasate, vestite di una tunica bianca, senza più alcun ornamento.

Poiché portatrici di disgrazie, nessuno le invita più ad alcun evento sociale (matrimoni, battesimi, feste per qualsiasi celebrazione), nessuno le reclama per altre nozze, ne’ possono trovare un lavoro che ridia loro dignità come individui. Questo fenomeno investe oltre 45 milioni di donne in tutto il continente indiano e, seppur trasversale rispetto alle caste e indipendente dal reddito delle famiglie, si riscontra più frequentemente e con maggiore severità in quelle connotate da una maggiore ortodossia religiosa.

Certo viene da chiedersi come nasca un progetto di questo tipo e come abbia potuto essere realizzato. Valter Darbe racconta che il lavoro è nato grazie all’incontro con la giornalista Tiziana Montaldo: trovandosi a parlare delle reciproche esperienze in India, lei gli chiese cosa avrebbe voluto vedere che non avesse ancora visto, se vi fosse ritornato. Così Valter rispose che avrebbe voluto visitare la cosiddetta “città delle donne”, ovvero Vrindavan, dove si raccoglie il maggior numero di vedove di tutta l’India: in ossequio alla tradizione teologica secondo la quale Krishna sarebbe nato e cresciuto proprio a Vrindavan, e avrebbe sempre avuto un rapporto di amore e accoglienza nei confronti delle donne. Per questo a Vrindavan sono stati costruiti il maggior numero di centri di accoglienza proprio per le vedove e donne in difficoltà.

Così, mentre da brava giornalista Tiziana Montaldo (che ha scritto l’introduzione al libro), raccoglieva informazioni sugli aspetti culturali e le ricadute sociali, organizzava le visite ai centri di accoglienza, Valter raccoglieva e analizzava la documentazione iconografica su questo fenomeno.

L’aspetto particolarmente interessante di “I was my husband” è che per la prima volta è stata documentata la vita delle vedove dall’interno dei centri di accoglienza. Cosa resa possibile solo grazie ai permessi speciali rilasciati dai magistrati e dalle autorità di gestione pubbliche e private. Questo ha permesso a Tiziana di intervistare tutte le donne ritratte, di raccogliere le loro storie di vita, riportare le testimonianze. E ha permesso a Valter di fotografare le persone e gli ambienti senza barriere. Questa modalità ha permesso di narrare una storia nella quale ci si immerge in punta di piedi, densa di storie, volti, riflessioni sulla condizione umana.

Le immagini con le quali Valter Darbe partecipa ai contest sono delle serie ridotte di fotografie, accompagnate da brevi didascalie, attraverso le quali testimonia e descrive il problema, restituendo anche i sentimenti di queste donne.

Valter e Tiziana ritengono che proprio questi fattori costituiscano una leva emozionale che attrae l’osservatore e che gli impone di passare all’immagine e alla didascalia successiva nel desiderio di scoprire un lieto fine o di nutrire una speranza. Ciò è vero per le serie premiate nei concorsi così come per le mostre importanti (a Firenze per la settimana contro la violenza sulle donne; al Festival della Fotografia Etica di Lodi; a Milano per il Photofestival; a Torino alla Galleria Fine Art Images) che hanno visto un enorme afflusso di persone, sempre coinvolte dalla narrazione e affascinate dai ritratti in bianco e nero. In questi giorni, le fotografie di Valter Darbe, vincitrici dei contest di Budapest, Tokio e Mosca, sono esposte contemporaneamente in Ungheria, in Giappone, in Iran presso le gallerie e centri per la fotografia House of Lucie del Gruppo Farmani.

L’Associazione Six Degrees, in considerazione dell’eccezionale valore artistico e giornalistico dell’opera di Valter e Tiziana,  ha patrocinato la pubblicazione del libro, assieme all’associazione indiana Guild for Service di Mohini Giri (la pasionaria fondatrice di Guild of Service, candidata Premio Nobel per la Pace, anch’essa figlia di una vedova e che per questo dagli anni Settanta combatte per i diritti delle donne, per la loro libertà e indipendenza, attraverso la costruzione di centri di accoglienza per le vedove) e all’Associazione italiana “Se Non Ora Quando”.

VALTER DARBE

IG: https://www.instagram.com/valterdarbe/

Flickr: https://www.flickr.com/photos/darbe_valter/

Email: valter.darbe@gmail.com

Mobile: +39 3358265399

Born in 1962, bachelor degree in photography and master in “Science, technology and communication”. I started artistic activities in 1991 with projects focused on identity and archetypes of emotions, which was noteworthy at national and international level with solo and group exhibitions.

Since 2005 I started collaborations with NGOs, currently board member of Six Degrees, an international association of war and social reporters. My most recent works deal with the condition of women in different cultural heritage, on social marginality of fragile subjects and social impacts of new “Silk Roads”.

Awards

2018 Malta International Photo Award – Top 25 Storytelling

2018 Selected by National Geographic Award Italia

2019 Prix de la Photographie Paris – Bronze / Storytelling “I Was my Husband”

2019 Prix de la Photographie Paris – Bronze / People “Afghan interior”

2019 Prix de la Photographie Paris – Honorable Mention for book “I Was my Husband”

2019 Siena International Photo Award – Finalist with “I Was my Husband” 

2019 IPA International Photo Award – Honorable Mention section Deeper Perspective with storytelling “I Was my Husband”

2019 IPA International Photo Award – Honorable Mention section People-Family with “Afghan Interior”

2019 IPA International Photo Award – Honorable Mention section People-Life style with “Afghan House”

2019 IPA International Photo Award – Honorable Mention section Tradition-Culture with “Afghan Family”

2019 IPA International Photo Award – Honorable Mention section People-Family with “Afghan Family”

2019 IPA International Photo Award – Honorable Mention section Travel-Wanderlust with “Afghan House”

2021 Budapest International Foto Award – Winner 1st Place section book with “I Was my Husband”

2021 Budapest International Foto Award – Winner Best New talent category book with “I Was my Husband”

2021 Budapest International Foto Award – Gold Winner category Book-People with “I Was my Husband”

2021 Tokio International Foto Award – Gold Winner category Book-People with “I Was my Husband”

2021 Tokio International Foto Award – Winner 2nd Place category book with “I Was my Husband”

2022 Moscow International Foto Award – Winner 1st Place Editorial Photographer of the Year

2022 Moscow International Foto Award – Winner Gold Award category Editorial-Photo Essay with the project « Daughters of guilt »

2022 Moscow International Foto Award – Winner Gold Award category Book Documentary with « I was my husband »

2022 Moscow International Foto Award – Winner Silver Award category Book People with « I was my husband »

2022 Moscow International Foto Award – Honorable Mention category People Life Style with « Afghan family »

2022 Moscow International Foto Award – Honorable Mention category People with « Afghan children »

Solo exhibition

1989 La città e i segni Portes Gallery – Torino (IT)

1991 Camera Work Gallery – London – (UK)

1998 “Hic et Nunc” – Doctor Sax Gallery – Torino (IT)

2005 “Un grande gioco” (IT) – Ambharabar Gallery – Torino (IT)

2006 “L’antropologia della libertà” – Ambharabar Gallery – Torino (IT)

2007 “Stimmung” – Palazzo Panciatichi Tuscany Region Headquarter – Firenze (IT)  

2008 “Stimmung” – Torino (IT)

2008 « Hic et nunc » – UGC.CINECITE’ – Moncalieri (IT)

2019 “Una fragile striscia di pace: Afghanistan nord orientale e silk road” – Museum of Archeology – Aosta (IT)

2019 “I Was my Husband” – Fine Art Images Gallery – Chieri (IT)

2019 “I was my husband” – Milanophotofestival – Milano (IT)

2019 “I was my husband” – Florence Municipality – United Nation General Assembly – Firenze (IT)

Collective exhibition

1989 Torino Fotografia – Turin Photography Biennale – Torino (IT)

1994 Galerie Labyrinthe – Lausanne (CH);

1994 Collegno Arts Hall & Zenit Gallery – Torino (IT)

1995 International Festival de la Photographie “Images ’95” – Vevey (CH) with the retrospective dedicated to Jeanloup Sieff – Exhibition title “Les portrait de l’incoscience”.

2020 « I was my husband » Festival della Fotografia Etica di Lodi (IT)

Books

2007 – “Per una nuova interpretazione dei sogni” published by Moretti & Vitali

2019 – “I Was my Husband” – Fiameni

Magazines

1989 – “Photosaloon” Torino Fotografia

1990 – Fotopratica

2008 – Spettatore

2022 – La Voce

2022 – The Gardian