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Il Medio Oriente che non ti aspetti

Di questa zona del mondo, come dei paesi arabi e musulmani in generale, abbiamo, a livello di massa, una visione molto stereotipata. Che non rende per nulla giustizia a luoghi e popoli dalla storia lunga, complessa e affascinante, storia che si è riflessa sulla cultura che è altrettanto antica, complessa e affascinante.

Vorrei quindi proporvi alcuni racconti di esperienze di viaggio che ben riflettono questa complessità, che documentino come la situazione in questi paesi sia tutt’altro che in bianco e nero, ma, al contrario presenti una straordinaria tavolozza di sfumature, di situazioni intricate, di soluzioni geniali a problemi complessi, di diversità sociali, culturali, linguistiche e religiose che hanno sviluppato nei secoli strategie affatto banali di convivenza e rapporto.

Cominciamo da una riflessione: in Medio Oriente si trovano ancora religioni e popoli antichissimi. Molti di noi sanno che ci sono dei cristiani, ma la cosa interessante è che alcuni di questi sono Nestoriani. I Nestoriani si sono separati dalla Chiesa Imperiale durante uno dei Grandi Concili, quello di Efeso nel 431 e, in seguito alle persecuzioni,  sono emigrati dalle terre di Bisanzio a quelle dell’Impero Persiano, dove sono stati protetti.

Ma questo è niente!!  Ci sono i zoroastriani, religione la cui origine risale al VI secolo A.C. e che ha avuto un recente rilancio nelle zone abitate da curdi, soprattutto in polemica con gli eccessi dell’islamismo jhiadista. Vicino a Nablus in Palestina, si possono trovare comunità di Samaritani, popolo biblico. Ricordate la parabola di quello buono? Tutti abbiamo sentito parlare degli Yazhidi e della loro tragedia per mano dell’Isis, ma non tutti sanno che la loro religione è fortemente legata a culti misterici neoplatonici che erano la religione più diffusa nell’Impero Romano ai tempi di Cristo. Poi ci sono le sette musulmane: alawiti, aleviti, drusi, ismailiti.

E da noi? Dove sono finiti i fedeli di Giove e Minerva, gli adoratori di Mitra, quelli che hanno aderito alle eresie medioevali come i Catari e i Bogomili, i Moriscos dell’Andalusia musulmana per centinaia di anni? A Parte gli Ebrei e i Valdesi sulle loro montagne, di prima della Riforma di Lutero non è rimasto nulla. Non ci pensiamo mai, ma direi che è significativo.

Bene! Veniamo alla nostra storia, che è ambientata ad Erbil, nel Kurdiastan Iracheno, dove mi trovavo per andare in Rojava, la zona sotto controllo curdo della Siria. Ero con un gruppo di spagnoli, tutti finti giornalisti con tessere stampa di fantasia. Il nostro scopo era organizzare la solidarietà al progetto di confederalismo democratico dei curdi legati al PKK. Ma ne parleremo un’altra volta.

Mentre aspettavamo le pratiche per passare la frontiera iracheno/siriana ce ne siamo andati un po’ in giro e, un giorno, siamo finiti nel quartiere cristiano di Ankawa. Volevamo vedere la chiesa, ma la vigilanza ha detto che era chiusa, perché sul lato opposto (la struttura è circondata da un alto muro) c’era una manifestazione di protesta.

Beh allora andiamo a vedere quella, ci siamo detti, siamo giornalisti o no? Arrivati sul posto ci hanno spiegato che il corteo era contro le discoteche e i bar del quartiere.

In effetti appena arrivi in zona vedi enormi reclame della birra Tuborg e del whisky Johnny Walker sui negozi e anche sale per la celebrazione dei matrimoni strategicamente disposte tra le rivendite di alcoolici. Così, anche se la famiglia degli sposi rispetta la tradizione e non li serve, gli invitati possono rifornirsi con tutta comodità.

Da chi era organizzata la manifestazione secondo voi? Da barbuti islamisti nemici del vino e del vizio? Sbagliato. Erano i residenti cristiani del quartiere che dicevano di non poterne più di gente sbronza che fa a botte nelle vie a notte fonda e spesso tira pure fuori la pistola.

Il punto è che la vicenda è basata su una grande ipocrisia. Abbiamo incontrato parecchi curdi che hanno vissuto in Europa, abituati a bere alcool e andare a ballare. Dicono che qui è difficile continuare a farlo per via del controllo sociale. Uno mi ha detto che, se ti fai la fama di persona immorale, neppure il negoziante sotto casa ti vende più le cose.

Quindi con la scusa che il cristianesimo permette gli alcoolici hanno aperto pub, discoteche e persino strip bar nel quartiere cristiano. Intendiamoci, a Erbil una birretta te la puoi bere quasi ovunque, ma se vuoi prenderti una ciucca vera devi andare ad Ankawa. Lì non ha importanza se ti vedono, perché chi lo fa non può raccontarlo senza ammettere di essere andato anche lui in un luogo di perdizione. Siccome qui la parte della popolazione che apprezza pub e discoteche è ampia ed in aumento e il quartiere è piccolo, ogni giovedì sera è come a Riccione il 14 di Agosto.

In strada sono scese almeno quattrocento persone, uomini e donne, giovani e vecchi, famiglie intere. Il corteo è stato breve e tranquillo, dopo cinquecento metri si è fermato in una piazza dove, di fronte ad una enorme statua della Madonna, hanno aperto, all’ultimo piano di un hotel, uno dei due strip bar del quartiere

Ho intervistato diversi manifestanti: organizzatori, partecipanti, uno dei pochissimi preti presenti, che parlava italiano. E piano piano sono uscite le altre motivazioni della manifestazione: la paura che i ragazzi del quartiere crescano in un ambiente poco sano, la protesta contro la corruzione (i proprietari dei locali sarebbero affaristi curdi legati al partito di governo) che permette di violare tutte le norme, da quella sull’altezza massima degli edifici a quella della distanza minima dai luoghi di culto. E poi tutte le ansie e i risentimenti di una minoranza che si sente sempre in pericolo.

Tutti dicono, rispondendo ad una mia precisa domanda, che la manifestazione è aperta anche ai residenti musulmani del quartiere, ma i miei compagni spagnoli dicono di aver visto mandare indietro donne col velo e altre persone. Di fronte alle contestazioni (siamo già giornalisti d’assalto) le risposte sono imbarazzate e un po’ ridicole: “questa manifestazione è dei cristiani “, “state un mese qui è capirete”, “vengono solo per palpare il sedere alle ragazze” Comunque le rivendicazioni sono ragionevoli: trasferire pub e disco fuori città. E difatti alla fine è andata così, mi è stato riferito che hanno fatto una specie di piccola Las Vegas a qualche chilometro dal centro.