#incipit
Immigrata. Lafanu pensò a questa parola. Suono pieno. Riempiva la bocca fino ai molari. La pronunciò a bassa voce e notò come le labbra si allargavano in un sorriso. Come la lingua le si colorava di futuro. Immigrata…
C’è la storia delle date, quella dei manuali e c’è la storia delle persone che hanno vissuto quel periodo. Quella raccontata nel libro La linea del colore di Igiaba Scego è la storia di Lafanu Brown, pittrice americana, da anni cittadina di Roma. La sua pelle è nera. Ed è questo a fare la differenza. È la storia dell’Italia e del massacro di Dogali. Da lì parte tutto, anche la violenza subita da Lafanu. Un giorno come un altro, una data storica come un’altra: il 25 gennaio 1887 le truppe italiane vengono sconfitte a Dogali dall’esercito Etiope. Lei viene violentata qualche giorno dopo nel centro di Roma, per vendicare quella sconfitta. Lafanu rivive situazioni già vissute anni prima, quando le avevano strappato tutti i colori per farla diventare bianca. Perché “nella vita non si può sempre fuggire da se stessi e dai compiti ingrati estratti a sorte dal destino”.
Un incrocio di storie di donne, di dolore, di speranza, di lotta e di riscatto sociale: in questo libro c’è un po’ di tutto; non manca neppure l’arte, poco conosciuta, dei borghi d’Italia.
