#incipit
“A chi lotta per informare, ovunque e per qualunque motivo”.
Ci sono almeno due modi di fare giornalismo. Il primo consiste nello stare a una scrivania analizzando dati e notizie prese dal web o da diverse agenzie, facendo profonde riflessioni. Il secondo necessita di un buon paio di scarpe, un taccuino, una penna, una buona dose di coraggio, resistenza fisica, determinazione e voglia di scarpinare, di capire le persone intervistate, e spesso significa rischiare la propria vita.
Questo secondo metodo – a cui si rifanno i reporter di Six Degrees – è più faticoso: richiede pazienza e concentrazione e soprattutto molta molta passione.
Nell’Iran svelato di Fabrizio Cassinelli traspare tutto ciò.
In questo libro-documento, l’autore ci svela come è veramente l’Iran, e lo fa dopo aver vissuto per parecchio tempo quei luoghi.
Perché l’Iran non è proprio quello che l’America ci vuole far credere. Molte sono le contraddizioni dovute all’embargo, che ha creato danni non solo a loro ma a tutta la Comunità europea, e molte certo sono le contraddizioni interne a questo Stato, che comunque risulta essere molto moderno.
La tecnologia e la ricerca sono molto avanzate. Il 75% della popolazione ha meno di 35 anni, le donne divorziano, votano, pilotano gli aerei e sono ricercatrici all’università. Quattro decenni di campagne mediatiche hanno targato come “Stato canaglia” l’Iran, che non ha mai iniziato una guerra e accoglie milioni di profughi. Si sono generati una moltitudine di luoghi comuni su una società molto affine per cultura e tradizioni a quella italiana dove il turista è benvenuto, la scuola ottima, gli ospedali efficienti e le minoranze religiose hanno rappresentanti in Parlamento. Perché, islamica o meno, la Persia è una Repubblica, anche se contempla l’impiccagione e il velo obbligatorio.
“Con l’embargo gli Usa lo hanno collocato tra i cattivi del mondo cercando di tracciarne un profilo terroristico per fini geopolitici. Ad aggravare ciò la guerra civile in Siria, l’Isis, l’occupazione sempre più sanguinosa della Palestina e la guerra del petrolio, ultima risorsa dei persiani”. Fabrizio Cassinelli ha ascoltato direttamente le donne iraniane, i giovani di oggi e quelli della sconfitta Onda verde, perfino i Basij protagonisti della repressione; e poi i manager del petrolio, che rischiano la vita come gli scienziati. L’autore ha frequentato le fabbriche, i party proibiti nelle ville del Caspio, la redazione del principale giornale d’opposizione. Ha assistito a un’impiccagione e ha parlato con preti cristiani ed ebrei iraniani. Per raccontarvi il vero Iran, oltre ogni disinformazione.
Fabrizio Cassinelli, cronista dell’agenzia Ansa, ha scritto altri libri tra cui “Chinatown Italia” e “Il libro nero della sicurezza” editi da Aliberti. Si occupa di immigrazione e fake news.
